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L'Analisi del ciclo di vita (Lca) prende in considerazione tutte le fasi caratterizzanti il ciclo di vita di un dato prodotto e i conseguenti impatti sull'ambiente. Il presente articolo si propone con l'obiettivo di illustrare tale iter, relativamente all'applicazione della metodologia Lca al settore edile per edifici di nuova costruzione, al fine di assicurarne l'eco-sostenibilità in tutto il ciclo di vita. Sin dalla fase di progetto, è necessario optare per soluzioni in grado di minimizzare quanto più possibile gli impatti ambientali legati a ciascuna fase del ciclo di vita dell'edificio: - scelta della forma geometrica dell'edificio e del suo orientamento in relazione all'asse eliotermico dipende l'energia di uso dell'edificio e la scelta dei materiali che compongono i pacchetti tecnologici del "guscio"; - riduzione del fabbisogno energetico estivo, sfruttando al meglio la ventilazione naturale disponendo i locali in modo tale da avere finestre posizionate in corrispondenza di punti cardinali opposti e avere un doppio affaccio; - attenzione al consumo di energia elettrica dell'edificio, sfruttando al massimo l'illuminazione naturale e captando l'energia solare. > back casa ad Energia Zero
In merito ai pacchetti tecnologici da utilizzare per le pareti, la copertura, la pavimentazione, gli impianti, ecc., l'analisi del ciclo di vita è la sola metodologia che, tramite una procedura specifica e dettagliata, permette di scegliere già in fase di progettazione quello in grado di minimizzare il danno ambientale, dovuto al ciclo di vita dei materiali impiegati, al loro trasporto per la messa in opera, al consumo energetico invernale ed estivo, al loro eventuale riutilizzo.
Per ognuno dei materiali e componenti utilizzati vanno definite le fasi per l'estrazione delle materie prime impiegate per la produzione dei materiali edili, la produzione vera e propria degli stessi, il trasporto in cantiere, la posa in opera e, non da ultimo, il riciclo dei materiali utilizzati (alla dismissione del fabbricato). Questo comporta una necessaria rivisitazione del luogo comune che una costruzione Bio-Ecologica possa essere allo stesso tempo anche Eco-Sostenibile.
Infatti generalizzando, una casa in legno (al di là della verifica che il materiale non sia trattato con sostanze tossiche) costruita lontano da aree boschive (utili per la produzione della materia prima) risulta essere non Eco-Sostenibile in quanto la sua realizzazione deriva dai seguenti danni ambientali: disboscamento (CO2 e taglio alberi), trasporto del legname dal bosco all'industria e lavorazione (CO2 e consumo di ascqua ed energia elettrica), produzione degli scarti industriali equivalenti a rifiuti speciali, trasporto del materiale lavorato fino in cantiere (CO2 ed autotrasporto), montaggio ed applicazione di isolamenti a cappotto (per ognuno dei materiali dovranno calcolarsi gli LCA relativi), e alla fine del ciclo di vita dell'edificio dismissione dei materiali equivalenti a rifiuti speciali non reciclabili (neanche utili per il riscaldamento).